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Cesare Giraudo sj "ASCOLTA, ISRAELE! ASCOLTACI, SIGNORE! Teologia e spiritualità della Liturgia della Parola", Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2008, pp. 160

  • Perché leggiamo la Parola di Dio nelle nostre assemblee? Ha ancora un senso proporla tale e quale? Non sarebbe forse pastoralmente più saggio parafrasarla liberamente, lasciando cadere tutto ciò che resiste alla comprensione immediata?

  • Oggi che tutti sanno leggere, non si potrebbe dichiarare decaduto l’assioma paolino della «fides ex auditu» (Rm 10,17), che lega la trasmissione della fede all’oralità dell’ascolto? Perché non ricorrere stabilmente alla lettura personale e silenziosa? Oppure, ammesso che si voglia rimanere nella dinamica dell’annuncio orale, che senso ha voler insistere ad ogni costo sul lettore all’ambone, quando sappiamo che basterebbe attivare un CD o DVD per avere una lettura tecnicamente perfetta, al limite, una lettura audiovisiva?

  • A questi, e ad altri interrogativi concernenti la Liturgia della Parola, il presente studio vuoi dare una risposta precisa, nel solco della grande tradizione. Dall’indagine emergerà ben delineata, in particolare, la figura ministeriale del lettore, che ancor oggi è chiamato a prestare la sua bocca a Dio perché possa continuare a dirci la sua Parola di vita.